Inchiesta della procura di Lucca sui match della Serie D, a seguito di partite truccate e tentativi di combine. Di seguito l’articolo integrale tratto da “La Nazione”:
“Un nuovo terremoto fa tremare il calcio dilettantistico toscano. L’epicentro è a Viareggio: è qui che la procura di Lucca contesta alla spina dorsale della defunta società bianconera costituita nel 2014, niente meno che l’associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Nella stagione 2018-2019, quella conclusasi con la retrocessione in Eccellenza, il patron Sergio Lazzarini, il direttore sportivo Gianni Petrollini, il ds-allenatore Tommaso Volpi avrebbero tentato, partita dopo partita, di comprare la salvezza in D, la massima serie dei dilettanti. Coinvolgendo – in molti casi senza successo -, tesserati di altre società toscane e umbre. Undici gli indagati, sei le partite sott’inchiesta. Combine non sempre riuscite ma per il pm Aldo Ingangi non fa differenza: in questi giorni, ha depositato gli avvisi di conclusione di un’indagine che a tratti ricalca lo scandalo che travolse il campionato di Eccellenza scoperchiato dai magistrati di Prato.
Oltre a Volpi, Lazzarini e Petrollini, sono indagati (per frode sportiva) gli ex allenatori del Viareggio Antonio Aiello e Andrea Macchetti, il presidente e l’allenatore dello Sporting Club Trestina, Leonardo Bambini e Enrico Cerbella; Daniele Piraino (da non confondere con l’agente FIFA e avvocato cosentino) e l’ex difensore della Massese Alessio Mariotti; il dirigente sportivo senese Fabio Anichini, il ds dello Scandicci Mirko Garaffoni.
Le partite: il triumvirato Volpi-Lazzarini-Petrollini è accusato di aver dato ordine all’allora allenatore Aiello di accordarsi per un pareggio nel match casalingo con lo Sporting Trestina (3 marzo 2019). Nonostante i contatti con presidente e allenatore avversari (indagati), gli umbri vinceranno 1-0. Il 31 marzo, i dirigenti viareggini avrebbero tentato di agganciare un giocatore del Bastia per pilotare il risultato. Anche stavolta però il tentativo fallisce, e il Bastia vince 3-1. Anche l’allenatore dell’Aglianese, Agostino Iacobelli (non indagato) viene agganciato, secondo la ricostruzione della procura, nel tentativo di combinare l’esito della partita del 7 aprile.
Dalla stazione di Santa Maria Novella, hanno ricostruito gli inquirenti, viene accompagnato ad Agliana ed il tragitto sarebbe servito “per proporgli un accordo” per la vittoria del Viareggio la domenica successiva. Iacobelli dice no e l’Aglianese vincerà 3-0. Per il derby con la Massese, i dirigenti bianconeri avrebbero provato a ‘comprare’ due difensori che, per 6/8mila euro si sarebbero dovuti prestati a provocare un rigore per il Viareggio. Il massese Mariotti sembra d’accordo, ma, annota il pm, “stante il suo scarso rendimento veniva sostituito dal proprio allenatore all’inizio del secondo tempo”. La partita finirà 0-0. Pareggio (2-2) anche con la Pianese, il risultato che avevano tentato di ‘acquistare’ i viareggini prima cercando un colloquio con l’allenatore in seconda, poi a partita in corsa con il mister, ricevendo due rifiuti.
L’ultima partita. All’epilogo del campionato, con lo Scandicci, per scongiurare la retrocessione diretta, il Viareggio avrebbe messo sul piatto 5mila euro: proposta formalizzata, secondo la procura lucchese, in un incontro tra Petrollini e il ds Garaffoni all’hotel Delta Florence di Calenzano. E pareggio, in effetti, fu. Anche se non basta a salvarsi: nel successivo spareggio, i bianconeri perderanno. La retrocessione sarà l’inizio della fine”.